martedì 11 luglio 2017

Questi posti davanti al mare

"Englishman in New York" di Sting avvolge l'abitacolo della macchina ed evapora dai finestrini aperti lungo la Statale Adriatica. E' un giugno caldo e arrivare a San Vito facendo un pezzettino di costa dei trabocchi è un attimo: ci voleva una boccata d'aria.. "Englishman in New York" è proprio adatta: esprime un senso di inadeguatezza ed una specie di orgoglio per quello che si è, anche quando sei un po' fuori posto, come un inglese a New York. Vado in visita da amici e dovrei essere tranquillo e rilassato. Invece, proprio perchè vado in visita da amici non sono rilassato per niente: si meritano attenzione, obiettività e precisione. Ma ecco il cartello stradale ad interrompere i pensieri: Vini Olivastri, sono arrivato.
L'azienza Tommaso Olivastri conta su una superficie vitata di circa quindici ettari, più della metà a Montepulciano d'Abruzzo, il resto è Trebbiano, Pecorino, Cococciola e Passerina. Tutti autoctoni, tutti i vini sono prodotti in purezza. Lo story telling classico e un po' trito dell'azienda di famiglia, dei vini del cuore e tutti i blablabla che spesso ci si sente raccontare, qui è vero. La storia inizia quattro generazioni fa con il nonno di Tommaso emigrato in America per cercare fortuna, non perchè qui il lavoro gli mancasse.. gli mancavano i soldi, per "fare un progresso" come dicevano i vecchi antichi. Corsi e ricorsi storici. Così, lavorando all'estero e mandando i risparmi a casa gli Olivastri cominciarono ad acquistare una soma di terra e poi un'altra fino a comporre un'azienda in grado di sostenere ambizioni e sogni della famiglia. Perchè a casa Olivastri conta il vino, ma molto conta la famiglia.
 Così, attraversando il Novecento arriviamo all'attuale generazione. Tommaso Olivastri (l'ultimo a destra nelle foto di sopra) ebbe l'ottima idea di sposare la sua vicina di podere, dall'ottima idea nacquero Chiara, Valentina e Federica e se vi recate in Via Quercia del Corvo a San Vito Chietino (Ch) potrete sentire una specie di rumore di fondo, tipo alveare. C'è Tommaso che trattoreggia, Chiara e Valentina che armeggiano in cantina in un moto perpetuo di produzione, imbottigliamento, spedizioni..

Quattro chiacchiere in cantina e veniamo al sodo, cioè al liquido. La produzione consiste di 35000 bottiglie/anno, oltre ai bag da 3 e 5 litri. Due linee principali: Quercia del Corvo e L'Ariosa. Export estero per circa il 60/70% in particolare verso Giappone, UK, Germania e USA. Sul mercato interno importanti fette finiscono in Piemonte e Lombardia.
 
In degustazione tutta la linea L'Ariosa, il Cerasuolo DOC Marcantonio e la riserva La Carrata.
Le uve de L'Ariosa vengono da un terreno al confine tra i comuni di Ortona e San Vito, a poche centinaia di metri in linea d'aria dal mare e ad un'altezza si poche decine di metri slm. Ciò determina una costante escursione termica dovuta alle brezze marine che si incuneano dal mare verso la collina ed un buon controllo dei livelli di umidità.
La vendemmia parte sempre nella seconda metà di settembre, con le uve perfettamente mature. Nel bicchiere si nota infatti che l'attenzione è più rivolta alla maturazione fenolica piuttosto che alla tecnologica: quindi minore profondità del colore, maggiore intensità dell'aspetto olfattivo, grado alcolico ben presente. I bianchi Cococciola, Passerina e Pecorino presentano così caratteri comuni ed interessanti: il colore è giallo paglierino tenue (leggermente più carico nel caso del Pecorino), con un bouquet olfattivo intenso ed abbastanza complesso giocato sui profumi di frutta, fiori di ginestra e macchia mediterranea. In virtù della piena maturazione del frutto, la concentrazione degli zuccheri genera un grado alcolico intorno ai 13%, una morbidezza piena ed un sorso certamente più rotondo che spigoloso. Il versante delle durezze è affidato ad una  sapidità quasi marina, che pareggia bene un'acidità di medio livello. Il risultato è piacevole ed in equilibrio, più di quanto la tipologia dei vini richiederebbe. Non stancano il palato i successivi sorsi ai quali si è chiamati grazie anche ad un finale di mandorla verde.
Il Cerasuolo DOC Marcantonio è un cerasuolo per antonomasia, di quelli che ormai devi cercare con il lanternino. Il rosso polpa di ciliegia profondo e vivo è frutto della polpa, senza neanche un minuto di permanenza sulle bucce. Bouquet classico di piccola frutta rossa matura, fiori rosa appena raccolti e una nota vegetale che dà freschezza al tutto. In bocca è caldo, secco e abbastanza morbido. Per l'acidità vale il discorso di cui sopra, buona sapidità. Equilibrio, persistenza e finezza.
Per finire la riserva La Carrata Montepulciano Riserva DOC, nel referendum nazionale barrique si/barrique no si iscrive al partito del si. Prima o poi bisognerà dire una parola chiara su questa spocchia tutta italica antibarrique.
Prodotto in un numero limitato di bottiglie, segue nella scelta del contenitore da affinamento la filosofia produttiva: a frutto ben maturo, vino ben strutturato e rotondo, legno piccolo a cesellare i tannini. I legni sono per metà di primo passaggio e per metà di secondo. Ne viene fuori un Montepulciano di grande spessore, con bouquet ampliato sulle spezie dolci. Il corpo è consistente e in bocca si esprime in ottimo equilibrio: è morbido, ma fresco, giustamente tannico e sapido. In generale la rotondità quasi sferica regala piacevoli sensazioni: vino da piatti strutturati seri, come da tradizione abruzzese, mai leggeri. Ma la sua vera vocazione è la meditazione: al tramonto di un giorno d'estate al Belvedere Dannunziano con un Toscano Garibaldi e una tavoletta di fondente con arancia candita a sentire il canto delle sirene.
L'azienda di Tommaso e delle sue figlie è una realtà identitaria, non potrebbe trovarsi in nessun posto diverso da questo e non potrebbe essere in nessun altro modo. Se proprio ti assale la scimmia dello scienziato pazzo sarebbe bello tentare un metodo classico a base cococciola, anticipandone leggermente la vendemmia. Così, per vedere l'effetto che fa quella sapidità che origina dal mare immersa in un fiume di perle.. così come un inglese a New York.
   

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